Maturità 2019: quanto guadagnano i commissari esterni?
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Luglio 3, 2024Era stato anticipato dal MIUR il 30 maggio scorso e, come previsto, lunedì 3 giugno sono stati finalmente pubblicati i nomi dei commissari esterni che andranno a completare le commissioni d’esame per la maturità del 2019.
A pochi giorni dagli scrutini, quindi, gli oltre 520 mila maturandi che si apprestano a sostenere l’esame di maturità hanno potuto conoscere i nomi dei membri esterni che decideranno gli esiti della loro carriera scolastica.
Gli esami di maturità per l’anno 2019 e le novità introdotte dal MIUR
L’esame di maturità 2019 presenta numerose e consistenti differenze rispetto agli scorsi anni.
La Circolare del MIUR, infatti, già il 4 ottobre 2018 stabiliva che l’esame, nella sua nuova versione, sarebbe stato composto da tre prove complessive:
- Due prove scritte, le cui tracce sarebbero state elaborate direttamente dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
- Il classico colloquio orale.
Tali nuove disposizioni stabilite dal Decreto Ministeriale del 26 novembre 2018 confermano la possibilità per i maturandi di scegliere la prima traccia di italiano tra sette diverse alternative, appartenenti a tre tipologie.
Il secondo scritto, invece, potrebbe non riguardare più una singola materia caratterizzante del corso di studi, bensì più discipline specifiche, mentre il colloquio orale prende le distanze dalla tesina interdisciplinare.
Allo studente, tuttavia, resta l’obbligo di dimostrare alla commissione la propria conoscenza delle diverse materie d’esame e la conseguente capacità di collegare i diversi argomenti.
Cambiano anche i requisiti di ammissione all’esame. Sebbene permanga almeno per quest’anno la conferma della non indispensabilità dell’alternanza scuola-lavoro e delle prove Invalsi, la buona nuova riguarda i voti che gli studenti devono possedere a fine anno scolastico.
Non serve più, infatti, il 6 in tutte le materie del corso di studi, ma è sufficiente la media aritmetica del 6, alla quale partecipa anche il voto in condotta.
Esame di maturità 2019 – commissari esterni e requisiti
Le commissioni d’esame, formate da sette docenti ciascuna, di cui tre membri interni, tre esterni ed un presidente, nel 2019 sono complessivamente 15.161, per un totale di oltre 106.000 docenti impegnati, senza contare coloro che devono restare a disposizione delle scuole in caso di defezioni dell’ultimo minuto.
I docenti che avevano presentato la propria candidatura a commissario esterno o a presidente, sono stati nominati mediante apposito decreto di nomina, notificato tramite mail inoltrata dal sistema informativo del portale Polis.
Se i membri interni, infatti, appartengono all’organico dell’istituto e vengono scelti dal consiglio di classe, i commissari esterni vengono nominati e devono essere scelti in funzione di determinati requisiti. In particolare, i docenti candidabili devono essere, secondo l’ordine di precedenza:
- Docenti con contratto a tempo indeterminato che provengano da istituti superiori statali;
- Docenti con contratto a tempo indeterminato fino al termine dell’attività didattica che provengano da istituti superiori statali;
- Docenti con contratto a tempo indeterminato fino alla fine dell’anno scolastico che provengano da istituti superiori statali;
- Docenti provenienti da istituti superiori statali che siano stati collocati a riposo da non più di tre anni scolastici.
I docenti in possesso di contratto a tempo determinato, devono possedere la necessaria abilitazione all’insegnamento. La nomina dei commissari esterni, inoltre, è fortemente condizionata dal cosiddetto principio di territorialità.
I docenti che siano interessati a svolgere il ruolo di commissario esterno, devono inoltrare apposita domanda al MIUR, nel rispetto dei termini e delle modalità definite da quest’ultimo e rese note mediante Circolare apposita.
I nomi dei commissari esterni vengono resi noti al pubblico solamente dopo la comunicazione del MIUR alle varie segreterie d’istituto, mediante la pubblicazione sul sito del Ministero.
I commissari esterni – le retribuzioni
Prendere parte alle commissioni d’esame di maturità, per i docenti rappresenta, oltre che un momento di crescita professionale e di impegno civile, anche un’attività normalmente retribuita, come stabilito dal Decreto Ministeriale del 24 maggio 2007.
In base al citato Decreto, infatti, il compenso che spetta al presidente di commissione ammonta a 1.249 Euro, mentre al commissario esterno sono riconosciuti 911 Euro, che diventano 399 Euro per quello interno.
A questi importi occorre sommare il rimborso spese, calcolato in funzione della distanza che separa la sede dell’istituto scolastico dalla residenza del docente e che può variare da 171 a 2.270 Euro.
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